Osservando il paesaggio si notano le scure rocce basaltiche, la trachite, i grigi duomi fonolitici, le ignimbriti a composizione riolitica e riodacitica, le andesiti, le tefriti e le basaniti testimonianza dei processi vulcanici che hanno plasmato questa montagna dall’Oligocene fino a 1,6 milioni di anni fa.
La prima attività vulcanica si ha tra Oligocene e Miocene ed è connessa a un sistema arco-fossa di tipo giapponese. La Sardegna con la Corsica nell’Oligocene – circa 30 Ma – si trova connessa al margine europeo Franco-Catalano e davanti a essa si trova un vecchio oceano con crosta oceanica fredda, densa e vecchia. Proprio queste caratteristiche della crosta oceanica causarono la sua subduzione al di sotto del margine europeo (sotto Sardegna e Corsica) formando sistemi Horst-Graben. Tra Sardegna e Corsica (parte più esterna) e versante franco-catalano (parte interna) si formò un bacino di retroarco (Mare Balearico e Mare di Sardegna) subito sommerso dalle acque dei mari: Sardegna e Corsica si staccarono dall’Europa, tirate dalla crosta oceanica che subduceva e si inabissava sotto di esse, trascinandole in una rotazione massima di 60°, in senso antiorario, fino alla loro posizione attuale, raggiunta 15 milioni di anni fa, nel Langhiano (Miocene).
Il motore principale di questi eventi fu l’orogenesi alpina che in Sardegna (ma non solo) causò la formazione di sistemi Horst-Graben formanti la cosiddetta “Fossa Sarda”, un’enorme depressione di origine tettonica che si estende dal Golfo dell’Asinara fino al Golfo di Cagliari, per 220 chilometri di lunghezza e circa 30 di larghezza. La fossa sarda è il bacino di intra-arco ospitante tanti vulcani: da piccoli (per esempio Furtei) a grandi (Montiferru Arci e Arcuentu). Questa fossa è stata riempita da sedimenti marini di origine carbonatica (ben visibili in questa subregione nelle scogliere calcaree fossilifere di Cùglieri), e da prodotti vulcanici e piroclastici (nel Montiferru ignimbriti riolitiche e riodacitiche più andesiti organizzate in colate).